Cosa succede in Brasile? Le origini della protesta in un paese passato dalla dittatura alla peggiore partitocrazia

9 giorni ai Mondiali brasiliani: sgomberi e disordini da una parte, feste e concerti gratuiti dall'altra. Sullo sfondo le elezioni di ottobre.

COSA SUCCEDE IN BRASILE?
Cito subito un chiarissimo commento di un mio parente, italo-brasiliano residente nel nord-est del Brasile da molti anni:
"Fanno troppi figli e poi non li educano. Troppa gente cattiva e ignorante che poi elegge dei pendagli da forca, questi sono i risultati. Dom Pedro II ,140 anni or sono, diceva, :"non esiste democrazia senza educazione e cultura, la Repubblica è normalmente il miglior regime, ma al Brasile ancora conviene la Monarchia". Qua siamo passati con disinvoltura da una genuina dittatura, che perlomeno teneva a bada gli eccessi, a una partitocrazia ben peggiore che da ragione a tutti specialmente ai delinquenti."

Questi sono i risultati della politica di Lula prima e della Rousseff poi. La bolsa familia, un sussidio ai poveri che è un insulto ai milioni di lavoratori con il salario minimo, un disincentivo a lavorare e un'incentivo per i disadattati, criminali e simili.
La bolsa familia è stata da poco incrementata con un bell'annuncio televisivo dalla presidentessa e ricandidata premier Rousseff. Una sorta di 80 euro all'italiana, ma che invece premiano il non lavoro e il parassitismo.

la protesta di un anno fa a milano
(vedi tutte le mie foto!)
Si sono investite cifre abnormi in stadi, cifre multiple a quanto viene investito in istruzione.
Ma le classi sociali più basse e meno istruite si sono sempre accontentate di sussidi e spettacoli gratuiti, panem et circenses, fino a quando però sono iniziati gli sgomberi forzati. C'è chi parla di 250mila persone in tutto il paese, scene da guerra civile, terzo mondo, come potete vedere da alcune foto prese in prestito dalla rete.

Inizialmente il malcontento veniva dalle classi sociali più istruite, dagli universitari soprattutto, che già dal marzo 2013 hanno iniziato a manifestare il malcontento verso questa Coppa che invece che spingere il paese verso "l'ordine e il progresso" citati sulla bandiera verde oro, lo porta verso un'involuzione fatta di criminalità incontrollata, corruzione e stagnazione economica.

Sfollati dalle baraccopoli in Brasile
l'altro ieri a San Paolo circa 1000 persone,
soprattutto bambini, sono stati cacciati con l'uso
della violenza dalle loro abitazioni improvvisate
A troppi brasiliani non piace guardare in faccia alla realtà, alcuni perché a loro non conviene, altri perché son troppo stupidi (cito sempre il mio saggio cugino italo brasiliano).
Io stesso, chiedendo lumi sulla denuncia di pulizie sociali di bambini ed emarginati dai centri città fatta da un reporter danese (vedi post) in una pagina facebook gestita da un brasiliano che vive pure in Italia, sono stato bannato, con la scusa che l'Italia per lui è un paese ancora più violento (per la cronaca, Brasile 56mila morti ammazzati l'anno, in Italia 300), e se si denuncia quello che accade e non si sostiene la Coppa non si ama il Brasile. Mi consolo sapendo che le centinaia di brasiliani che ho visto manifestare l'estate scorsa a Milano sono con me.

Se tanti brasiliani nascondono la testa sotto la sabbia, o forse nascondevano, in compenso il mondo intero sta accorgendosi della situazione critica di questo paese, portando inevitabilmente i brasiliani a porti degli interrogativi. Il sostegno alla Coppa sarebbe infatti crollato sotto il 50%, dato sicuramente significativo!

Certa stampa insiste però a dire che i media europei stiano esagerando (come sull'allarme dengue), ma non si rendono conto forse che un turista non preparato, che non parla portoghese e poco conosce le realtà locali, rischia di essere un bersaglio facile dell'esercito di criminali che affolla le strade del Brasile. Pensiamo a un turista che esca dall'Arena Castelao, a Fortaleza, e pensi di poter far due passi nei quartieri circostanti lo stadio.. povero lui!!
Ho un'amica che vive proprio nei pressi dello stadio, ed è dovuta recentemente trasferirsi perchè ogni notte c'erano sparatorie.. e ovviamente li di turisti non ce ne sono mai stati.

Invito quindi chi di voi intenda viaggiare nel nordest del Brasile di informarsi sul blog o scrivermi senza problemi. Un buon consiglio (basta un nome di fiducia al quale appoggiarvi una volta a Fortaleza per esempio) e sufficiente per evitare spiacevoli sorprese ed inutili rischi.

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